Il corpo che apprende
Di Elena Simonetta - Mimesis Edizioni, 2014
Scheda del libro sul sito dell’editore.
Gli autori partendo dall’analisi multifattoriale dei DSA, evidenziano come gli aspetti cognitivi dei disturbi di apprendimento abbiano bisogno di essere individuati e specificati tramite il termine che meglio esprime la difficoltà cognitiva: disgnosia.
Oltre alla descrizione di questa disgnosia e alla sua significativa correlazione con i pattern dell’attaccamento insicuro e disorganizzato, ne chiariscono la differenza rispetto ai DSA di tipo funzionale, quali dislessia, disortografia, disgrafia e discalcolia. L’analisi della stretta relazione tra disgnosia ed esiti traumatici di attaccamenti insicuri, disorganizzati e avversi, porta i ricercatori a inquadrare la disgnosia, vero disturbo dell’apprendimento, tra le strategie controllanti, a loro volta modalità di adattamento a traumi dell’attaccamento. Le problematiche relative agli aspetti transgenerazionali dei DSA, sono individuati da Simonetta come fattori predisponenti la disorganizzazione neurologica funzionale e cognitiva nella mente di persone con DSA. Proprio l’analisi dell’incidenza transgenerazionale delle problematiche relazionali legate ad attaccamenti insicuri o disorganizzati nei genitori dei soggetti con DSA, induce gli autori a ritenere l’origine di questi disturbi in esiti post-traumatici di traumi relativi all’attaccamento, che attivano in base alle predisposizioni neurologiche differenti modalità funzionali della mente nell’organizzare i processi di letto-scrittura, calcolo e gnosici. Si presentano possibilità riabilitative innovative: per i DSA di tipo funzionale, lo PSINE TAPE, che nasce dall’analisi funzionale della psicocinetica (Le Boulch) e si propone di attenuare significativamente gli effetti su lettura, scrittura e calcolo di un inadeguato sviluppo funzionale; per la disgnosia, emerge invece la necessità di una psicoterapia, seguita da una riabilitazione cognitiva.